06 febbraio 2008

Gli SCACCHI A SCUOLA

Il 27 Gennaio scorso il maestro Ennio Morricone, intervistato da
Fabio Fazio nella trasmissine televisiva di Rai 3 Che tempo che fa, ha affermato:
"Io so solo fare musica... Quando non lavoro, mi riposo giocando a scacchi".

Fazio: Sappiamo che lei, maestro Morricone, è un grande appassionato giocatore di scacchi.
Marcel Duchamp ha affermato "Non tutti gli artisti sono giocatori di scacchi, ma tutti i giocatori di scacchi sono artisti". Condivide?

Morricone: "Si. I giocatori di scacchi sono creativi, assolutamente creativi. E inventori... sorprendenti come lo è stato il campione sovietico di scacchi Michail Tall"(...) .

Questo passaggio dell'intervista a Ennio Morricone mi ha confermato nel convincimento che la scuola dovrebbe offrire, agli alunni interessati, anche occasioni per l'apprendimento del gioco degli scacchi.

Gli SCACCHI A SCUOLA?

Proprio così. Il gioco degli scacchi presenta caratteristiche fortemente educative e formative, tanto che negli Stati Uniti e principalmente in molti Paesi dell'est gli scacchi sono materia di insegnamento. In Italia il gioco degli scacchi non ha avuto sostegno dalle strutture pubbliche e non ha quindi adeguata diffusione, nel convincimento sbagliato che si tratti di un'attività a scopo solamente ludico.
In molte Regioni italiane tuttavia si organizzano tornei di scacchi a livello scolastico, anche con finali interregionali e nazionali.
L'intento dei tornei è quello di potenziare le motivazioni dei ragazzi che giocano a scacchi e di promuovere la diffusione di un gioco che è un formidabile e valido supporto per arricchire la formazione degli alunni nei settori dello sviluppo mentale ( sviluppo delle capacità logiche e di ragionamento, sviluppo della creatività, rafforzamento dell'attenzione e della memoria, potenziamento della capacità di astrazione, stimolo all'autovalutazione e al rispetto dell'altro, etc. ) , della formazione del carattere (controllo dell'impulsività, dell'emotività e della presunzione, sviluppo dell'esercizio della pazienza e della perseveranza, stimolo della fiducia in se stessi, dell'autocontrollo e delle capacità decisionali, etc. ) , della formazione della coscienza sociale ( rispetto delle regole e dell'avversario, accettazione della sconfitta e adattamento alla realtà, etc. ) .
Da alcune ricerche condotte negli Stati Uniti, è emerso che gli scacchi producono effetti positivi non solo nei bambini normodotati o plusdodati, ma anche in quelli con difficoltà di apprendimento o con disturbi comportamentali ( soprattuto i bambini iperattivi ) .
I bambini con difficoltà traggono vantaggio dall'analisi e dall'utilizzo di schemi; i bambini con problemi comportamentali imparano a praticare l'autocontrollo.

Gildo Gasdia

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