
Pardo, vescovo di una Diocesi del Peloponneso (Grecia),
per le virtù mirabilmente praticate,
si attirò l’odio e le persecuzioni dei cattivi: ma tutto pazientemente sopportò.
Costretto dalla violenza dei nemici di Cristo, già avanzato negli anni e malato,
si recò a Roma, ove fu accolto con molti onori dal Papa, dal quale ottenne di ritirarsi
a vita eremitica, nei pressi della città di Lucera.
Nelle più aspre penitenze, nell’assidua preghiera, nel lavoro apostolico presso i molti Greci
immigrati nella Puglia, consumò gli ultimi anni della sua vita,
e costruì due magnifiche Chiese nuove.
Morì il 17 ottobre del 650.
Quando i Saraceni distrussero la grande e ricca città di Larino, verso l’anno 840,
ed i Lesinesi portarono via dalla distrutta Chiesa i corpi dei Santi martiri larinesi
Primiano e Firmiano, i superstiti abitanti di Larino si rifecero prendendo
il corpo di San Pardo nelle vicinanze di Lucera.
Lo trasportarono con grandi onori nella nostra città e di essa e di tutta la Diocesi fu dichiarato
glorioso Protettore.
Era il 26 maggio dell’anno 842.
25 Maggio 2008

INNO A
SAN PARDO
Protettore della Città e Diocesi di Larino
I

SAN PARDO
Protettore della Città e Diocesi di Larino
I
Le voci alziam di giubilo
A Dio che Pardo elesse
Larino per proteggere;
E con le voci stesse
Lodiam l’alto Signore,
Che a Pardo Protettore
Di gloria un serto dà,
Che nel cader dei secoli
Immoto resterà
II
Fu Pardo il santo apostolo
Della Moresca gente,
Che, a Cristo ribellandosi,
Quel buon pastor paziente,
Mentre che pasce e regge
Il suo diletto gregge,
Ingrata discacciò:
Ma l’ospitale Dàunia
Asilo a lui prestò.
III
E di Larino il popolo
Un dì si mosse armato,
E presso di Lucera
Quel corpo venerato
Rapì devoto e pio;
E per voler di Dio
Fu nostro protettor;
A Lui è dovuto il cantico
Del grato nostro cor.
IV
Pardo, ci sii propizio
Innanzi al divin trono;
Imploraci le grazie,
C’implora Tu il perdono;
Tu ci proteggi in vita,
Tu ci concedi aita,
Ci guidi alla virtù;
E cessi in noi del vizio
La dura servitù.
A Dio che Pardo elesse
Larino per proteggere;
E con le voci stesse
Lodiam l’alto Signore,
Che a Pardo Protettore
Di gloria un serto dà,
Che nel cader dei secoli
Immoto resterà
II
Fu Pardo il santo apostolo
Della Moresca gente,
Che, a Cristo ribellandosi,
Quel buon pastor paziente,
Mentre che pasce e regge
Il suo diletto gregge,
Ingrata discacciò:
Ma l’ospitale Dàunia
Asilo a lui prestò.
III
E di Larino il popolo
Un dì si mosse armato,
E presso di Lucera
Quel corpo venerato
Rapì devoto e pio;
E per voler di Dio
Fu nostro protettor;
A Lui è dovuto il cantico
Del grato nostro cor.
IV
Pardo, ci sii propizio
Innanzi al divin trono;
Imploraci le grazie,
C’implora Tu il perdono;
Tu ci proteggi in vita,
Tu ci concedi aita,
Ci guidi alla virtù;
E cessi in noi del vizio
La dura servitù.
26 Maggio 2008
1 commento:
Non voglio essere di parte ma devo dire che le foto sono veramente molto molto belle...complimenti adele
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