29 maggio 2008

Incantevole MAGGIO larinese!








San Pardo
la "Festa"



Pardo, vescovo di una Diocesi del Peloponneso (Grecia),

per le virtù mirabilmente praticate,

si attirò l’odio e le persecuzioni dei cattivi: ma tutto pazientemente sopportò.

Costretto dalla violenza dei nemici di Cristo, già avanzato negli anni e malato,

si recò a Roma, ove fu accolto con molti onori dal Papa, dal quale ottenne di ritirarsi

a vita eremitica, nei pressi della città di Lucera.

Nelle più aspre penitenze, nell’assidua preghiera, nel lavoro apostolico presso i molti Greci

immigrati nella Puglia, consumò gli ultimi anni della sua vita,

e costruì due magnifiche Chiese nuove.

Morì il 17 ottobre del 650.

Quando i Saraceni distrussero la grande e ricca città di Larino, verso l’anno 840,

ed i Lesinesi portarono via dalla distrutta Chiesa i corpi dei Santi martiri larinesi

Primiano e Firmiano, i superstiti abitanti di Larino si rifecero prendendo

il corpo di San Pardo nelle vicinanze di Lucera.

Lo trasportarono con grandi onori nella nostra città e di essa e di tutta la Diocesi fu dichiarato

glorioso Protettore.

Era il 26 maggio dell’anno 842.

25 Maggio 2008


















































































INNO A
SAN PARDO
Protettore della Città e Diocesi di Larino

I

Le voci alziam di giubilo
A Dio che Pardo elesse
Larino per proteggere;
E con le voci stesse
Lodiam l’alto Signore,
Che a Pardo Protettore
Di gloria un serto dà,
Che nel cader dei secoli
Immoto resterà

II

Fu Pardo il santo apostolo
Della Moresca gente,
Che, a Cristo ribellandosi,
Quel buon pastor paziente,
Mentre che pasce e regge
Il suo diletto gregge,
Ingrata discacciò:
Ma l’ospitale Dàunia
Asilo a lui prestò.

III

E di Larino il popolo
Un dì si mosse armato,
E presso di Lucera
Quel corpo venerato
Rapì devoto e pio;
E per voler di Dio
Fu nostro protettor;
A Lui è dovuto il cantico
Del grato nostro cor.

IV

Pardo, ci sii propizio
Innanzi al divin trono;
Imploraci le grazie,
C’implora Tu il perdono;
Tu ci proteggi in vita,
Tu ci concedi aita,
Ci guidi alla virtù;
E cessi in noi del vizio
La dura servitù.


26 Maggio 2008




























27 maggio 2008








































































































1 commento:

Anonimo ha detto...

Non voglio essere di parte ma devo dire che le foto sono veramente molto molto belle...complimenti adele